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Il comitato sui piani di rigenerazione urbana: «Perché non è stata attribuita pari dignità alle diverse aree di intervento?»

Apprendiamo con sincero piacere, quali cittadini tranesi, che il Comune di Trani cerca di recuperare il finanziamento per una serie di progetti presentati nel lontano 2011 nell'ambito dei cc.dd. PIRU (piani di rigenerazione urbana) per la parte relativa il quartiere Alberolongo e che prevedono la realizzazione del sottopasso di via Corato, la ristrutturazione dell'asilo di via Di Vittorio e la rifunzionalizzazione dell'area ove è situata la gradinata dello stadio Comunale.

La vicenda dei PIRU nasce nel lontano 2011 e riguardava il miglioramento delle condizioni urbanistiche ed ambientali di tre grandi aree della nostra città: 1) il quartiere Alberolongo appunto; 2) la zona Petronelli da via Andria a via Papa Giovanni dove si prevedeva la possibilità di realizzare nuove abitazioni popolari e del sottopasso carrabile di via Andria; 3) il centro storico con la realizzazione della cittadella giudiziaria nell'area dell'ex distilleria Angelini e la riqualificvazione di pIazza Plebiscito.
I progetti per le varie aree di intervento vennero realizzati dall'arch. Sgobba consulente del Comune e dopo la convocazione di alcuni forum pubblici, andati quasi deserti per la scarsissima partecipazione dei cittadini, e l'approvazione a giugno 2011 dal Consiglio Comunale, vennero inviati alla Regione Puglia per la partecipazione al bando.
Purtroppo il Comune di Trani si piazzò male nella graduatoria (al ventinovesimo posto) e i progetti pur ammissibili a finanziamento non furono finanziati. Adesso apprendiamo la lieta notizia ponendoci tuttavia alcune domande: in considerazione del fatto che l'operazione originaria prevedeva come detto tre aree di intervento chi, come e perchè ha deciso di buttare a mare alcuni progetti per privilegiarne altri? Perchè non si è cercato di attribuire pari dignità di trattamento per tutte i quartieri di Trani penando ad esempio di spalmare, ove possibile, gli interventi nelle varie zone? Perchè ancora una volta ci si costringe a pensare con i vecchi schemi mentali dell'urbanistica del centro città e della Periferia?
In sostanza quale scelta politica c'è alla base della scelta dei progetti portati avanti in Regione dopo due anni? Perchè come al solito e, ci duole constatarlo, a Trani, i voti sono tutti uguali come le promesse elettorali, ma i quartieri restano di serie A e di serie B?

Il Comitato

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- Trani Viva

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