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Periferie dimenticate: PROPOSTE non PROTESTE 2

“Non più muri, ma ponti” (Papa Francesco) Il famigerato “muro di Berlino” è caduto 25 anni fa, ma un altro muro è stato eretto molti anni fa su via Andria (ex passaggio a livello) decretando la “morte” economica e sociale di quella zona di grande traffico che permetteva il passaggio dal quartiere di Via Andria al quartiere Sant’Angelo. Da allora molte attività commerciali hanno chiuso per trasferirsi altrove, o per mancanza di utenza. Eppure, se si legge il Piano Triennale (cioè il libro dei sogni) delle ultime Consigliature, il sottopasso automobilistico/pedonale è previsto in modo prioritario.

In ogni caso, il Comitato di quartiere di Via Andria, nelle more che questo venga realizzato, ha proposto una soluzione di arredo urbano per riqualificare quella zona e renderla più vivibile e più bella. Il progetto, redatto gratuitamente da un noto architetto tranese, è stato presentato all’Amministrazione Comunale del tempo più di 8 anni fa. La stessa Amministrazione chiese il permesso alla RFI (Rete Ferroviaria Italiana) ottenendo il parere favorevole, ma tutto rimase sulla carta in quanto quell’Amministrazione decadde per dimissioni del Sindaco pro tempore.

Il progetto prevedeva la sostituzione del muro, che impedisce la visibilità della strada provinciale per Andria, con pannelli in plexiglas fonoassorbenti, la realizzazione di un marciapiede che colleghi Via de Bello con Piazza Salvo D’Acquisto, la riqualificazione delle aiuole nella stessa Piazza con la sistemazione di panchine per la socializzazione ed altre piccole opere urbane per la fruibilità del quartiere da parte delle famiglie e dei cittadini tutti.

Con la RFI il Comitato ha anche discusso sulla necessità di dotare di pannelli fonoassorbenti tutte le zone adiacenti le Ferrovie (come quelli sistemati su TRANI-CENTRO della SS. 16bis, per intenderci), perché l’inquinamento acustico (specie a causa dei treni più veloci) è notevole.

Il Comitato di quartiere di Via Andria è sempre pronto a collaborare con l’Amministrazione con proposte documentate e corredate di progettualità. Attende, ora, che dall’altra parte ci siano risposte (positive o negative) che facciano intendere in che modo l’attuale Amministrazione vuole operare.

Nell’attesa, il Comitato continuerà a far conoscere all’intera cittadinanza le problematiche del quartiere e la loro possibile soluzione.

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